Uno dei giocatori che fa parte della storia della società bianconera è intervenuto in diretta a Calciosub e ha lanciato qualche frecciatina
Tutti contro la Juventus. O meglio i tifosi bianconeri stanno iniziando ad avere la nausea su quello che sta diventando e potrebbe diventare la Juventus.
Sotto sotto non è che accettino così tanto questa condizione e vorrebbero qualcosa di più anche perché in campo le cose a volte vanno bene, a volte male, altre né peggio, né meglio. E si va avanti. Un ex giocatore importante della storia della Juventus dice la sua e senza mezze misure. D’altronde non bisogna scoprire chi è quando dice la sua uno come Angelo Di Livio che è stato ospite della live di Calciosub ed h esposto la sua idea sul momento.
“Non è così strana, per me in questa Juventus manca il Dna vecchio stile, è quello che si deve recuperare anche perché senza non è che vai lontano, ci sono giovani interessanti, ma serve quel Dna lì, altrimenti non si va da nessuna parte“, la spiegazione dell’ex calciatore della Juventus che è rimasto comunque molto attaccato alla storia juventina.
“Spalletti deve restare lucido, non come a Napoli”
Per Di Livio, l’avvento di Luciano Spalletti non è proprio una sciagura come tanti juventini vecchio stile l’hanno definito anzi per l’ex esterno di fascia potrebbe perfino essere l’uomo giusto per questa squadra e per la sua rinascita: “A me piace, e anche tanto, a patto che resti sempre concentrato e lucido, se ci riesce allora potrebbe anche far rinascere la Juventus e anche come dico io e come la penso io che dovrebbe essere, ovvero una squadra che faccia pura a tutti e che venga rispettata da tutti perché è la Juventus, ma se non lo fa…”.
E qui Angelo Di Livio fa un esempio calzante citando un episodio di una partita di campionato: “Ad esempio a Napoli, Spalletti non è stato lucido, né concentrato, soprattutto quando ha tolto Yildiz, mi dispiace ma quello è un tipo di calciatore che non puoi permetterti di togliere mai, soprattutto a questa Juventus. E’ il classico giocatore che ti può spaccare le partite e l’ultima cosa da fare è proprio togliere uno così…”.
