Nel consueto appuntamento quotidiano con Calciosub, un noto procuratore rivela uno dei problemi che sono nel calcio e nei vivai italiani
Ma dove sono i giovani forti? Che fine hanno fatto i vari Del Piero, Totti, Pirlo e così via? Perché il calcio italiano sta vivendo una crisi senza precedenti con gli ultimi due mondiali che abbiamo visto da casa e non da protagonisti come è sempre stato?
A queste domande si è cercato di dare una risposta durante il consueto appuntamento con Calciosub e ne ha discusso un addetto ai lavori che ha dato alcuni numeri che fanno preoccupare non poco e che qualche spiegazione possono darla in riferimento a quello che è successo e che sta succedendo nel calcio italiano.
“I problemi possono essere tanti e non tutti di facile soluzione ma vi basta sapere che, ad esempio, in Germania ci sono 250 centri tecnici federali, in Francia il governo ha fatto costruire una scuola calcio in ogni banlieue e non è poco. Da noi ci sono in tutto 4 centri tecnici federali, ma questo può essere solo uno dei tanti problemi, non certo l’unico problema…“, le parole di Omar Rahman, procuratore di Caprile tra gli altri e della Footballagency.
Il procuratore di Caprile è anche un agente federale affiliato alla Federcalcio e non ha peli sulla lingua anche se allo stesso tempo spiega con dovizia di particolare quello che è attualmente, facendo una fotografia ben precisa della situazione: “I giovani? Noi come agenzia il nostro mantra è puntare sui giovani italiani e accompagnarli nel loro percorso, ma sia ben chiaro senza buttare fumo negli occhi ai genitori, se i pozzi sono avvelenati è stato anche chi fa parte della mia categoria, ma non solo è un problema un po’ generale“.
E Rahman va nello specifico, andando dettagliatamente nel discorso legato a tutto il mondo del calcio con lo studio che dibatte ma che lo ascolta con grande attenzione e anche altrettanta amarezza perché le cose che dice sono logiche e reali: “La verità, almeno secondo me, non è che una mattina Gravina o Abodi possono risolvere i problemi che vanno avanti da anni perché la verità è che è un problema di tutte le istituzioni ma finché tutti i soggetti coltivano il proprio orticello non si va lontano, in più sperando che all’altro venga l’idea geniale, ma non esiste mago Merlino“.
E’ un problema generale che riguarda tutti, ma spesso si danno le colpe gli uni contro gli altri e non si va da nessuna parte, poi la conclusione di Rahman che spiega come ci sia “la frenesia di trovare il campione a tutti i costi, spesso facendo del male al giovane sul quale ci sono tante, troppe pressioni ingiustificate…“.